Controversie: mal di testa e alimentazione

Intervista al Dottor Giovanni Ferrarini

Forse la migliore prevenzione dell’emicrania è un dieta sana, fresca , non trasformata il più possibile ; in tal modo, si eliminano molti dei supposti chimici, che spesso rappresentano trigger per l’emicrania. Inoltre, assumere pasti in piccole porzioni distribuite nell’arco della giornata anche in quattro o cinque porzioni mantengono un valore calorico controllato.
Questo è il primo comportamento alimentare che aiuta la prevenzione del mal di testa : infatti evitare la fame, si evitano grandi quantità dell’innesco chimico – metabolico in un dato momento , che contribuiscono al rischio di progressione della cefalea.
Per contro, l’emicrania si verifica anche dopo circa 16 ore di digiuno ; la ragione non è certa, ma alcuni ricercatori ritengono che senza cibo il corpo produca ormoni dello stress, che attivano nel cervello sostanze chimiche responsabili di indurre l’emicrania.
I pazienti che soffrono di attacchi di emicrania cercano di determinare che cosa ha fatto male ogni volta che si verifica un mal di testa, cioè cercano di identificare i fattori scatenanti che li mettono a rischio di avere un altro episodio. Per molti anni, gli specialisti di cefalea hanno discusso la possibilità che alcuni alimenti inducano la cosiddetta “soglia emicrania” a goccia, che facilitino alla emicrania ” una finestra di opportunità ” per iniziare a manifestarsi .
Trigger alimentari sembrano essere importanti solo in una minoranza di chi soffre di emicrania, perchè altri fattori possono completarne la comprensione : ad esempio, molti cibi e bevande contengono caffeina, che è stata chiaramente associata ad un trigger per l’emicrania, in individui che ne hanno abitualmente alto consumo .di caffeina.
Una delle cose più frustranti per chi soffre di emicrania è l’incoerenza in cui diversi alimenti sospettati possono innescare e precipitare un attacco. Ci sono molti ” provocatori” per l’emicrania, come i cambiamenti ormonali, stress , ma forse anche alimenti specifici.
Un modo migliore per prendere in considerazione i trigger specifici , credo sia l’accettazione che quando i pazienti sono comunque a rischio di attacchi, per una individuale sensibilità o predisposizione , molti fattori possono far pendere la bilancia a favore di una emicrania, tra cui un determinato alimento in determinato paziente.

Quali alimenti possono innescare l’emicrania nelle persone suscettibili?
Ci sono diversi alimenti che possono innescare un attacco di emicrania, ma quasi tutti desunti da esperienze personali del paziente e non sostenuti da studi validi di alta qualità : i trigger alimentari più comunemente riferiti sono l’alcool (33%) e cioccolato (22%).
Ma la maggior parte dei Pazienti non è in grado di identificare i trigger alimentari specifici ; a questi comunque spesso viene data ampia raccomandazione di monitorare i loro mal di testa dopo aver mangiato cibi, che storicamente sono sospettati di contenere eventuali sostanze chimiche triggering, come la tiramina (ad esempio, formaggi), beta -phenylethylamine ( ad esempio, il cioccolato) e nitrati ( per esempio, carni trasformate) prodotti lattiero.caseari , verdure.
In realtà, ripeto , non ci sono studi scientifici per comprovare la conferma .
Alcuni alimenti possono causare vasodilatazione e creare così i primi cambiamenti che portano poi ad attacchi di emicrania. Altri contengono una quantità significativa di tiramina ( sostanza simpaticomimetica in grado di stimolare il rilascio di noradrenalina causando vasocostrizione, con aumento dei battiti cardiaci e della pressione sanguigna e cefalea ) .
Gli alimenti che sono ad alto contenuto di tiramina comprendono formaggi stagionati, noci, fagioli, yogurt, banane e agrumi. Ma la eliminazione di questi alimenti, nella dieta a lungo termine, può avere un effetto deleterio sulla salute e non puo’ essere ampiamente raccomandata.
Alcune bevande alcoliche, in particolare vino rosso e birra, sono spesso citati come trigger-emicrania . Ma due noti ricercatori italiani hanno reclutato 307 volontari con emicrania senza aura e non hanno confermato una sicura correlazione tra consumo di alcol e attacchi di emicrania , mentre è sicura la correlazione con la cefalea ” a grappolo” ( cluster headache ) .

Gli additivi alimentari possono favorire attacchi di emicrania ?
Purtroppo oggi, si fa molto uso di additivi alimentari, deliberatamente aggiunti ai prodotti alimentari per colorare, dolcificare, conservare, migliorare l’aspetto, il sapore, il colore e il profumo degli alimenti : possono indurre cefalea e ben altro !
Gli additivi subiscono a livello europeo e internazionale un processo di valutazione della sicurezza prima di essere autorizzati per l’uso alimentare. In Europa la valutazione viene effettuata dall’Agenzia per la Sicurezza Alimentare (EFSA), e a livello internazionale dal Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari (JECFA – Joint Expert Committee on Food Additives) dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Ma quanti rispettano la valutazione di sicurezza ?
L’elenco sarebbe infinito ; ricordiamo il glutammato monosodico (MSG) probabilmente il più noto di questo gruppo ; ha dimostrato di causare crampi rapidi, diarrea e una emicrania severa nel 10% al 15% di emicranici.
Deve essere ricordato che la emicrania si manifesta con caratteristiche molto differenti tra le varie forme cliniche, che richiedono trattamenti farmacologici e non farmacologici diversificati : non è pertanto possibile standardizzare una dieta alimentare generalizzata : sarà pertanto compito dello specialista individuare le abitudini di vita , di alimentazione e di stile piu’ efficaci per il Paziente emicranico.

Quindi cosa raccomandare ad un Paziente emicranico :
Avere periodi di riposo regolari, evitare di dormire 15 ore , mai saltare i pasti e rispettarne gli orari , evitando diete costrittive ( creano nervosismo e panico ) ; evitare alcool e superalcolici e diminuire le tazzine di caffè ; segnare su un diario i cibi consumati e l’incidenza con l’attacco di emicrania ; trovare il tempo per una breve passeggiata, ridurre l’abuso del pc e della TV.
Non per ultimo praticare un po’ di attività fisica, leggera ma costante

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