E’ una vitamina liposolubile e ha recettori sparsi in tutto il corpo. Nell’organismo umano si trova sotto forma di ergocalciferolo (Vit. D2, assunta con alimenti vegetali) e colecalciferolo (Vit D3, sintetizzata in notevole quantità dalla pelle ad opera dei raggi ultravioletti, solo in minima parte assunta con alimenti di origine animale). Per poter esplicare le proprie funzioni deve subire due processi di attivazione, uno a livello del fegato e l’altro dei reni con formazione di una sostanza attiva denominata 1,25-diidrossi-colecalciferolo o calcitriolo.
Quali sono le sue funzioni?
In primis regola la mineralizzazione delle ossa rendendole più robuste: stimola l’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale, ne favorisce la fissazione alle ossa e modula la produzione del paratormone.
Inoltre ha funzioni extraossee: migliora il tono muscolare e la forza fisica, attiva le difese immunitarie e contrasta le malattie autoimmuni, favorisce la produzione di endorfine migliorando il tono dell’umore, riduce la pressione arteriosa e il rischio cardiovascolare.
Molte persone ne risultano carenti: per quale motivo?
Alcuni studi epidemiologici indicano la popolazione italiana tra quelle con i più bassi livelli di Vit D in Europa: nel periodo invernale sono carenti il 50% dei giovani e quasi tutti gli anziani che non assumono supplementi (86% delle donne con età superiore a 70 anni).
Sono fattori predisponenti la scarsa esposizione alla luce solare o l’uso di abiti molto coprenti, il deficit di sintesi cutanea, l’età neonatale o superiore a 50 anni, la dieta carente, l’abuso di alcool, l’obesità, alcuni farmaci, il malassorbimento intestinale.
L’ipovitaminosi D raramente riconosce cause genetiche. È più frequente nel genere femminile: donne in menopausa ma anche giovani che assumono contraccettivi orali o che aumentano il loro fabbisogno in corso di gravidanza e allattamento. Gli anziani sono i più colpiti perché si espongono poco alla luce solare, sintetizzano più lentamente la Vit D a livello cutaneo e fanno spesso diete deficitarie. Carenze sono state trovate anche fra gli adolescenti che trascorrono troppo tempo in ambienti chiusi davanti a TV o computer e fra gli obesi in quanto il tessuto adiposo cattura la Vit D.
Come si manifesta la carenza di Vit D?
Con dolori osteo-articolari, rachitismo nei bambini, osteoporosi e osteomalacia negli adulti, aumentato rischio di fratture, debolezza muscolare, fragilità ungueale, depressione, psoriasi. Le carenze lievi sono generalmente asintomatiche.
Esiste anche l’intossicazione da Vit D?
E’ molto rara. Per valutare la riserva biodisponibile di Vit D si dosa il 25-idrossicolecalciferolo (Vit D2) nel sangue. Parliamo di carenza di vitamina D per valori inferiori a 20 ng/ml, di insufficienza fra 20 e 30 ng/ml, di range di normalità sopra i 30 ng/ml, di eccesso per valori superiori a 100 ng/ml. I sintomi dell’intossicazione sono nausea, diarrea, poliuria, cefalea, perdita di peso, ipercalcemia, deposito di calcio nei tessuti, ridotta funzionalità renale.
Chi deve effettuare il dosaggio della Vit D?
Coloro che hanno fattori di rischio o che fanno una terapia di integrazione ad elevato dosaggio. Non c’è indicazione al controllo nei soggetti con età inferiore a 60 anni e uno stile di vita all’aperto (una vacanza marina all’anno e 20 m’ al dì di luce solare nel periodo estivo).
Quali consigli per evitare il deficit di vitamina D?
– Condurre il più possibile una vita all’aria aperta; alla nostra latitudine basta l’esposizione quotidiana alla luce solare di braccia, gambe e viso per 15-20 minuti in estate e per 30-40 m’ in inverno. L’esposizione deve essere diretta e non attraverso i vetri perché questi schermano i raggi solari.
-privilegiare cibi ricchi in vit D come salmone, tonno, sgombro, sardine, merluzzo, frattaglie. In minore quantità contengono vit D anche uova, latticini, mandorle e noci, funghi, fagioli, spinaci e bietole.
-assumere supplementi di vitamina quando ne venga documentata la carenza o a giudizio clinico del medico. Negli adulti il fabbisogno medio di Vit D giornaliero varia da 1500 a 2300U; l’esposizione solare contribuisce per il 60-90%; il rimanente deve essere assunto con la dieta. La vitamina D viene normalmente somministrata per via orale in dosi cumulative (una volta alla settimana, 1-2 volte al mese, ogni 2-3 mesi) e questo è possibile in quanto il tessuto adiposo è in grado di accumularla poi di rilasciarla lentamente nei mesi successivi; la terapia intramuscolare viene riservata a individui affetti da malassorbimento.