Oct, una tecnologia avanzata per viaggiare all’interno del nostro occhio

L’occhio umano è una struttura molto complessa. Il raggio luminoso prima di diventare immagine da noi percepita compie un lungo tragitto attraverso varie strutture: il film lacrimale, la cornea, il cristallino, la retina. A livello retinico la porzione più importante e quella che ci consente di vedere i dettagli è la macula; da questa, l’impulso luminoso è trasmesso al nervo ottico ed attraverso le vie visive al cervello.

Possiamo quindi paragonare il nostro occhio ad una macchina fotografica: il film lacrimale, la cornea ed il cristallino rappresentano l’obbiettivo, la macula il sensore digitale o la vecchia pellicola fotografica dove l’immagine viene salvata; il nervo ottico, infine è paragonabile al cavo che trasmette la fotografia al computer, il nostro cervello. Risulta quindi evidente che per percepire un’immagine nitida è indispensabile la buona salute di tutte queste strutture.

Dottoressa le faccio una domanda: è possibile valutare lo stato di salute della macula e del nervo ottico?

Certo. Classicamente, l’analisi di queste strutture è eseguita mediante un’attenta valutazione alla lampada a fessura (una sorta di microscopio a basso ingrandimento); negli ultimi anni ha assunto sempre maggiore importanza l’utilizzo dell’OCT.

 

Cos’è un OCT? 

OCT, acronimo di Optical Coherence Tomography (tomografia a coerenza ottica), è un esame simile alla TAC, ma senza l’utilizzo di radiazioni dannose; è una tecnologia che, sfruttando una sorgente luminosa laser, genera una sezione istologica in vivo della retina e del nervo ottico. Si tratta di un esame che consente di vedere ed analizzare con grande precisione tutti gli strati che compongono queste strutture, che può essere ripetuto in qualsiasi momento ed in un’ampia fascia di età.

 

Come si svolge l’esame? È fastidioso per il paziente?

La procedura non è impegnativa per il paziente e la collaborazione richiesta è minima.Il paziente viene posizionato sullo strumento che, nell’ arco di poche decine di secondi, esegue una scansione sull’ area che ci interessa senza il contatto con il paziente e senza l’utilizzo di mezzi di contrasto.

 

Per quali patologie è utile?

In tutte le maculopatie, nel glaucoma, nello screening pre-intervento di cataratta.

 

Cos’è una maculopatia?

Per maculopatia si intende una patologia che colpisce la macula, ovvero la parte centrale della retina. La maculopatia è quindi un’alterazione del sensore che registra l’immagine  che stiamo guardando, una patologia che danneggia la visione centrale del paziente.

 

Quanti tipi di maculopatia esistono?

Esistono svariati tipi di maculopatia: forme genetico-ereditarie (distrofie retiniche), legate all’età (degenerazione maculare senile), legate alle patologie vascolari (come il diabete), alle infiammazioni intraoculari, ai farmaci e ai traumi.

 

Come ci si accorge Dottoressa di avere una maculopatia?

Poiché qualsiasi tipo di maculopatia altera la visione centrale, il paziente si accorge meglio del problema guardando un oggetto rettilineo (per esempio le piastrelle della cucina) utilizzando un occhio alla volta: l’immagine risulterà deformata o con delle parti mancanti. Esiste un test specifico, chiamato griglia di Amsler, grazie al quale il paziente può verificare se soffre di una maculopatia anche comodamente a casa propria.

 

Come si esegue il test di Amsler?

Il test di Amsler è una semplice griglia quadrettata con un puntino al centro. Indossando la correzione ottica per vicino e fissando il puntino prima con un occhio e poi con l’altro il soggetto sano vede i quadretti tutti della stessa dimensione; qualsiasi deformazione eo quadretto mancante, è un campanello d’allarme che deve spingere il paziente ad una pronta valutazione oculistica ed eventualmente ad un OCT a discrezione del proprio specialista curante.

 

Ha detto che l’OCT è in grado di studiare anche un paziente con glaucoma ma cos’è il glaucoma?

Il glaucoma è una patologia cronica, che provoca una riduzione delle fibre che compongono il nervo ottico e delle cellule che dalla macula portano il segnale al nervo ottico stesso, le cellule ganglionari. Tornando al paragone con la macchina fotografica il glaucoma comporta nel tempo un danno irreversibile al cavetto che trasmette l’immagine.

 

Come mi accorgo di avere un glaucoma?

Il glaucoma è una patologia subdola perché nelle fasi iniziali è spesso asintomatica: porta ad una progressiva ed irreversibile riduzione del campo visivo (la porzione di spazio percepita dal soggetto). Il paziente frequentemente si rende conto di questa patologia quando ormai è in stadio avanzato, per esempio nella difficoltà alla guida guardando gli specchietti laterali, oppure urtando gli stipiti delle porte passando per esse. Per questa ragione è importante lo screening specialmente se è presente una familiarità per la patologia.

 

Come funziona quindi in questo caso l’OCT?

L’OCT è in grado di studiare la testa del nervo, valutare lo spessore sia delle fibre che lo compongono che delle cellule che portano il segnale dalla macula al nervo stesso, le cellule ganglionari. I dati acquisiti vengono analizzati dalla macchina ed in tempo reale siamo in grado di sapere se i dati del paziente sono normali o meno: il risultato è una diagnosi più precoce. Inoltre l’OCT è in grado di monitorare in maniera più precisa la progressione del danno anatomico nell’ arco della vita del paziente consentendo di modulare meglio la terapia del paziente in base all’ andamento della patologia.

 

Esistono altri esami che il paziente glaucomatoso deve eseguire?

Il paziente con glaucoma va seguito nel tempo con visite complete comprendenti la misurazione della pressione oculare e con campi visivi ripetuti. L’ OCT non sostituisce questi test ma piuttosto amplifica la nostra capacità diagnostica e di cura del paziente.

 

Dottoressa, infine, perché se devo sottopormi all’ intervento di cataratta lo specialista mi può prescrive questo esame?

La cataratta rappresenta una opacizzazione a livello del cristallino, la lente situata all’interno dell’occhio, essenziale per la corretta messa a fuoco delle immagini che stiamo guardando. A causa della cataratta, spesso, la macula ed il nervo ottico sono mal valutabili all’ esame del fondo dell’occhio. In questi casi l’OCT è in grado di valutare in maniera più accurata queste strutture consentendoci di rassicurare il paziente sull’eventuale buon recupero visivo dopo l’intervento.

 

In conclusione l’OCT rappresenta oggi uno strumento indispensabile, veloce e non invasivo nella valutazione della salute dei nostri occhi.

 

Chi è

La Dottoressa Veronica Canton è Medico Chirurgo, laureata presso l’Università degli Studi dell’Insubria e specializzata in Oftalmologia presso l’Università degli Studi di Milano. Ha partecipato come autore su diverse riviste scientifiche e come relatrice in congressi internazionali.