Intervista alla dietista Chiara Marini
In età geriatrica avvengono cambiamenti che possono interferire con lo stato di nutrizione, come ad esempio la modificazione della composizione corporea a favore della massa grassa e a discapito di quella magra, la quale provoca un rallentamento del metabolismo, la modificazione delle abitudini alimentari in modo inconsapevole a causa di diversi fattori come ad esempio la depressione, la solitudine e le condizioni sociali e culturali. Essi infatti prediligono alimenti pronti , ad alta densità calorica e ricchi in grassi e sodio (formaggi, salumi, prodotti da forno…), a discapito di alimenti più salutari come frutta, verdura, carne magra, pesce e legumi. Queste alterazioni portano negli anziani variazioni del fabbisogno di energia e nutrienti, in particolare il fabbisogno di acqua risulta aumentato e il fabbisogno di energia tende a calare.
Alla luce di queste premesse, come una persona anziana dovrebbe quindi modificare le proprie abitudini alimentari?
L’apporto proteico dovrebbe essere leggermente aumentato (in assenza di patologie epatiche o renali) in quanto diminuisce l’efficienza dei processi di assorbimento. In particolari condizioni, inoltre, come ad esempio lo stress o patologie che provocano catabolismo proteico, il fabbisogno giornaliero di proteine dovrebbe essere ulteriormente aumentato. Risulta importante quindi che l’anziano consumi alimenti con proteine di buona qualità e un basso contenuto di grassi come ad esempio carne bianca, pesce, uova o formaggi magri, almeno una volta al giorno. Per quanto riguarda le vitamine, spesso negli anziani vengono riscontrate carenze di vit B6, B12 e D. Anche i minerali come il calcio e il magnesio e il ferro possono risultare carenti in età avanzata. Da qui l’ importanza di una sana e varia alimentazione che preveda una vasta gamma di alimenti. Il rischio di una dieta troppo monotona (spesso causata da solitudine, depressione, problemi al cavo orale e difficoltà economiche) è quello di incorrere in carenze nutrizionali.
Ci sono accorgimenti che è utile seguire in estate?
Durante il periodo estivo risulta molto importante per l’anziano curare diversi aspetti dell’alimentazione. In primo luogo l’apporto di acqua deve essere almeno di 1,5 litri al giorno (evitando bevande alcoliche, gassate, troppo zuccherate e troppo fredde; caffè o te con moderazione), in quanto una corretta idratazione può prevenire il colpo di calore, migliora la stipsi, mantiene idratata la pelle e le mucose, mantiene la funzionalità renale. L’unica eccezione a quanto consigliato è rappresentata dalle persone che soffrono di epilessia o malattie del cuore, rene o fegato, o che hanno problemi di ritenzione idrica. In questi casi è necessario consultare il medico prima di aumentare la quantità di liquidi introdotti.
Carenze di Sali minerali con la sudorazione sono molto frequenti, quindi è necessario aumentare il consumo di frutta e verdura, i quali sono ricchi inoltre di vitamine, antiossidanti e sostanze protettive delle membrane cellulari. Oltre a ciò, sono anche ricchi di acqua, quindi risulta fondamentale la loro assunzione. Essendo cibi ricchi di fibre migliorano anche la funzionalità intestinale.
Cosa ci può dire in conclusione?
Riassumendo, l’alimentazione dell’anziano deve essere varia ed equilibrata come per l’adulto e deve tenere conto del minor dispendio energetico legato all’età. In particolari condizioni ambientali sarà necessario attuare diversi accorgimenti per non incorrere in carenze o squilibri alimentari.
Sana alimentazione e attività fisica nell’anziano consentono di ridurre i fenomeni dell’invecchiamento e di mantenere più a lungo l’autonomia nelle attività di vita quotidiana, aumentando il benessere e la qualità della stessa.