Preparare la pelle all’estate: come?

Intervista alla Dottoressa Silvia Grendene

 

Dottoressa Silvia, ci dica : l’esposizione solare è secondo Lei veramente dannosa alla pelle?

Il sole è un alleato della salute, ma può diventare un vero e proprio nemico della pelle quando la voglia di abbronzatura ci distrae dall’attenzione alla cura di noi stessi. Quando preso in quantità eccessiva ed in maniera sbagliata, il sole favorisce la comparsa di antiestetiche macchie scure e cheratosi ed aumenta la produzione di radicali liberi, sostanze responsabili dell’invecchiamento cutaneo (foto-invecchiamento) e delle rughe.

Cosa consiglia Lei alle Sue pazienti?

Io consiglio innanzitutto un’adeguata detersione, che eviti al massimo la rimozione del film idrolipidico e delle cheratine dello strato corneo della cute, perché ciò determinerebbe una minore idratazione ed una ridotta resistenza intrinseca all’azione dei raggi solari. Per pulire la pelle senza compromettere le sue naturali capacità difensive occorrono detergenti idratanti e delicati. Inoltre, non ci si deve esporre al sole con una pelle truccata o che abbia residui di profumi che possono determinare una reazione metabolica e lo stress ossidativo cellulare capaci di innescare o rafforzare una azione irritativa locale (eritemi, macchie…)

Poi è fondamentale la fotoprotezione, la migliore strategia per far convivere l’esigenza di prevenzione con il piacere di una pelle abbronzata, bella ed in salute. Ricordo, inoltre, che ci sono altri fattori che predispongono un soggetto al fotoinvecchiamento, come per esempio il consumo di alcol, il fumo, lo stress e il sovrappeso che aumentano la sensibilità della cute ai danni attinici e la scarsa idratazione: un sano stile di vita ed una corretta educazione alimentare sono alla base del benessere, non solo in estate.

Esistono dei trattamenti medico-estetici per prevenire il foto-invecchiamento?

Certamente; io consiglio un soft peeling agli alfa-idrossiacidi almeno 1 mese prima dell’esposizione solare intensa per preparare la cute con una leggera chemioesfoliazione e, comunque, sempre un ciclo di biorivitalizzazione.

Cos’è la biorivitalizzazione?

E’ un trattamento medico-estetico con cui si inietta, nell’immediato sottocutaneo, acido ialuronico. Con la biorivitalizzazione si  ricreano le condizioni fisiologiche di una cute giovane, attivando in modo naturale il lavoro dei fibroblasti. In sintesi l’infiltrazione locale di acido ialuronico, spesso associato ad amminoacidi, antiossidanti e peptidi biomimetici, determina tre principali effetti benefici: idratazione, per richiamo nei tessuti di acqua (visibile sin dai primi trattamenti), stimolazione dei fibroblasti a produrre acido ialuronico, collagene ed elastina, azione di contrasto ai radicali liberi, veri e propri “agenti dell’invecchiamento” che aumentano con l’esposizione solare. Con peeling e biorivitalizzazione si ottiene una rigenerazione cutanea con miglioramento del turgore e della luminosità e scomparsa delle rughe superficiali.

E se le rughe, anziché superficiali, fossero profonde?

In tal caso dipende dalla zona del viso interessata, in quanto le cause sottostanti alla comparsa della ruga sono diverse. Mi spiego: il terzo superiore del viso riconosce come causa delle rughe la mimica, il terzo inferiore, invece, l’impoverimento di acido ialuronico. Se ne deduce che la rughe del terzo superiore, ossia della fronte e del contorno occhi (rughe glabellari o del pensatore e zampe di gallina), si trattano con tossina botulinica, che allenta la muscolatura e “mette a riposo la cute” permettendo a quest’ultima di distendersi e rigenerarsi; le rughe del terzo inferiore (nasogeniene o codice a barre) si trattano, invece, con filler ossia acido ialurononico lavorato per riempire e resistere all’attacco degli enzimi degradanti (durata 8-10 mesi) che ha lo scopo di alleggerire, riempiendo, le rughe esistenti e rimodellare il volto.

Ma questi trattamenti possono essere eseguiti anche d’estate?

Assolutamente sì, non vi è alcuna controindicazione legata alla stagionalità. Mi permetto di dire che capisco le e i pazienti che con la primavera desiderano ritrovare la loro freschezza, come la natura ci stimola a fare e la medicina ci aiuta ad ottenere.