Il 29 settembre come consuetudine ormai dal 2000, verrà celebrata a livello mondiale la Giornata Mondiale del Cuore organizzata dalla World Heart Federation e co-sponsorizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’UNESCO, la United Nations Sprts for Developement and Peace Initiative e l’International Year of Sport and Phisysical Education, allo scopo di aumentare la consapevolezza e le azioni di prevenzione nei confronti delle Malattie Cardiovascolari,prima causa di morte in Italia e nel mondo.
Tutte queste patologie rappresentano il 42% della mortalità totale e sono una delle cause più importanti di morbilità ed invalidità ma sono in parte prevenibili adottando ogni giorno a livello individuale scelte apparentemente piccole che però impattano grandemente sulla nostra Salute: non fumare, fare esercizio fisico, mangiare e bere con moderazione, limitare il sale ed il consumo dei grassi, mantenere il peso corporeo sotto controllo.
Le principali PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI (cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa, eventi vascolari cerebrali) hanno in comune infatti fattori di rischio legati a comportamenti individuali non salutari modificabili.
Questi stili di vita scorretti associati ad una variabile genetica sviluppano i fattori di rischio intermedi (sovrappeso/obesità, dislipidemie, iperglicemia) all’origine della patologia conclamata.
Dottoressa Ferretti, cosa vuol dire Promozione della Salute?
La promozione della salute è il processo che consente alle persone di acquisire un maggior controllo della propria salute e di migliorarla e rappresenta un processo socio-politico globale. Esso investe non soltanto le azioni finalizzate al rafforzamento delle capacità e delle competenze degli individui, ma anche l’azione volta a modificare le condizioni sociali, ambientali e economiche in modo tale da mitigare l’impatto che esse hanno sulla salute del singolo e della collettività.
Compito del medico è una azione di empowerment sulla Persona per stimolarla al cambiamento.
Quanto influisce quindi un corretto stile di vita per la prevenzione delle malattie cardiovascolari?
Secondo l’OMS circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori possono essere evitati grazie a una equilibrata e sana alimentazione. Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute.
Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche.
Inoltre In uno studio pubblicato addirittura nel 1997 sulla prestigiosa rivista scientifica LANCET, si afferma che i fattori socio economici e gli stili di vita impattino in modo preponderante sulla nostra salute (40-50%)a fronte di un solo 10-15% determinato della Sanità intesa come prestazioni sanitarie e cure mediche.
Quali sono i rischi di una cattiva alimentazione?
L’assunzione errata di alimenti, sia nella quantità che nella qualità, può essere uno dei fattori principali nella determinazione di stati patologici quali:
ipertensione arteriosa
malattie dell’apparato cardiocircolatorio
sovrappeso e obesità
malattie metaboliche (aumento colesterolo e trigliceridi )
diabete tipo 2
osteoporosi
litiasi biliare e steatosi epatica (fegato grasso)
alcune forme di tumori.
Qualè il comportamento alimentare degli Italiani?
Nell’ambito dell’indagine Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/HealthExaminationSurvey (Eco/Hes) condottafra il 2008 e il 2012, in cui sono stati misurati stili di vita, fattori di rischio e condizioni a rischio, sono stati raccolti anche i comportamenti alimentari dei partecipanti (9111 persone esaminate, fra i 25 e i 79 anni di età, in 20 Regioni).
Per la raccolta delle abitudini alimentari è stato utilizzato il questionario EPIC sulla frequenza di consumo degli alimenti, sviluppato dai ricercatori italiani del progetto EPIC (EuropeanProspectiveInvestigationintoCancer and Nutrition). Il questionario è arricchito da figure per la definizione delle porzioni. Le abitudini alimentari dichiarate dai partecipanti sono state convertite in nutrienti utilizzando il software realizzato dall’Istituto nazionale tumori di Milano.
Lo stile alimentare sano è stato definito seguendo le indicazioni della piramide alimentare e calcolando le porzioni a partire dai livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia (LARN). Per il consumo di sale sono stateconsiderate le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Ciò che emerge è che solo la minoranza della popolazione segue un’alimentazione salutare: solo il 30% ha un consumo adeguato di verdura e di pesce meno del 20% consuma dolci/torte non più di due volte a settimana come raccomandato fra i nutrienti, il consumo calorico dovuto ai grassi saturi e agli zuccheri risulta molto elevato confrontato con il modello mediterraneo degli anni Sessanta, il consumo di cereali, patate e legumi è ridotto della metà, mentre il consumo di carni, formaggi, latte e, in particolare, di dolci è più che raddoppiato.
Per entrare più in dettaglio, la differenza nella prevalenza del consumo di alimenti è statisticamente significativa per tutti gli alimenti considerati: maggiore la differenza fra Nord e Sud nella frequenza di consumo dei formaggi (più elevato al Nord) e degli insaccati (più elevato al Sud); più alto il consumo di verdura e frutta al Centro Italia, quasi il 70% degli intervistati al Centro e al Sud consuma vino o altri alcolici, ma non supera il limite di un bicchiere per le donne e due bicchieri di vino per gli uomini, come raccomandato.
Colpisce particolarmente la bassa percentuale della popolazione che segue le raccomandazioni rispetto al consumo di dolci (15- 20%).
Quanto è importante il movimento per un corretto stile alimentare?
E’ fondamentale: la sedentarietà infatti è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, il diabete e i tumori. Quindi una attività fisica regolare è importantissima per mantenersi in buona salute. Con la pratica della attività fisica infatti il cuore diventa più robusto e resistente alla fatica. L’attività aerobica aumenta la richiesta di ossigeno da parte del corpo e il carico di lavoro del cuore e polmoni, rendendo la circolazione più efficiente. Un cuore allenato pompa una quantità di sangue maggiore senza dispendio supplementare di energia. 10 battiti in meno al minuto significano 5.256.000 battiti all’anno risparmiati. Non è mai troppo tardi per cominciare a muoversi, non esiste un livello minimo e i benefici cominciano non appena si inizia ad essere più attivi.
Quanto influisce il genere nei fattori di rischio?
Ci sono diversi fattori da considerare che variano a seconda del sesso della persona. Ad esempio il rischio cardiovascolare del fumo nelle donne è 5 volte quello dell’uomo. L’ipertensione arteriosa invece è fattore di rischio indipendente e più importante insieme all’età.
La donna diabetica muore di infarto più dell’uomo rispetto alla popolazione normale per effetto sui lipidi plasmatici e sulla PA e presenta complicanze più gravi.
La disfunzione endoteliale si manifesta rapidamente dalla menopausa: deficit di estrogeni aumenta espressione recettore vascolare AT1 ->vasocostrizione, rilascio di aldosterone, ritenzione idrica ecc.
L’aterosclerosi nell’uomo la placca inizia a formarsi dai 30 anni, nella donna dopo i 50 e ci vogliono 15-25 anni perché la stenosi diventi emodinamica.
Il sovrappeso e obesità inveceprevale nell’uomo anche dopo l’inizio del periodo della menopausa nelle donne.
Per quanto riguarda i farmaci infine, l’aspirina nella donna è meno efficace che nell’uomo.
Dottoressa, cosa può consigliarci in conclusione?
Di non delegare agli altri la nostra Salute ma di impegnarci quotidianamente per mantenerla facendo le giuste scelte di vita.
Acquisiremo longevità mantenendo l’efficienza del nostro coro il più a lungo possibile.