Durante la gravidanza si formano tutte le strutture anatomiche dell’apparato visivo, questa fase può essere influenzata negativamente dai fattori genetici che sono ereditari o dalle malattie infettive acquisite dalla madre che di routine vengono monitorate durante la gravidanza.
Dopo la nascita si attiva la funzione visiva grazie al fatto che i due occhi vedono bene. La funzione visiva si accresce nel tempo poiché le cellule nervose si connettono tra loro e con le altre aree del cervello che si sta sviluppando. Durante questo periodo, altri fattori quali la deviazione degli occhi detta strabismo, i difetti visivi come l’astigmatismo, la miopia, l’ipermetropia, possono bloccare la funzione visiva.
Questo processo è molto vivace alla nascita e si esaurisce intorno agli otto anni circa: per questo motivo qualunque ostacolo alla visione durante questo limitato periodo di tempo, crea un deficit visivo che quando il bambino diventa più grande non è più recuperabile. Questa condizione prende il nome di occhio pigro.
Dottoressa Pantaleoni, cos’è l’ambliopia o cosidetto occhio pigro?
L’Ambliopia, nota anche come “occhio pigro”, è quella condizione in cui un occhio viene usato più dell’altro ed dovuto alle condizioni congenite e acquisite di cui abbiamo parlato, va quindi riconosciuto e curato tempestivamente in modo che riprenda la sua funzione.
L’occhio pigro non si corregge da solo, crescendo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la prima causa di ipovisione nella popolazione mondiale, cioè sia nei paesi poveri che industralizzati.
E’ un noto problema sociale poiché spesso ancora oggi è riconosciuto quando i bambini sono troppo grandi per poter stimolare e recupere la visione.
Quali sono i sintomi e le cause di un occhio pigro?
I sintomi possono essere manifesti. Essi sono: lo strabismo, la deviazione degli occhi che può presentarsi in modo costante oppure solo a volte, specialmente la sera o dopo attività con impegno visivo; il nistagmo, l’oscillazione ritmica, spesso orizzontale, degli occhi; la leucocoria, la pupilla bianca anziché tipicamente nera, va segnalata all’oculista poiché può indicare la presenza di patologie intraoculari importanti come la cataratta congenita o patologie vitreoretiniche per le quali in genere è necessaria la chirurgia.
Molto più spesso i sintomi si presentano come degli atteggiamenti tipici di qualunque bambino come avvicinarsi alla tv, leggere, scrivere o disegnare a distanza ravvicinata e con il busto ed il capo piegato in posture scomposte.
Altri sintomi come la lacrimazione, la fotofobia (fastidio alla luce del sole) o lo stropicciare gli occhi comuni ad altre condizioni meno problematiche, possono essere causa di vizi refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) che vanno diagnosticati e trattati.
Ricordiamo che i sintomi possono essere del tutto assenti specialmente se la patologia coinvolge un solo occhio
Quali terapie sono disponibili?
Le terapie disponibili sono: la chirurgia, l’impiego di occhiali, le lenti a contatto, la stimolazione selettiva dell’occhio pigro.
Esse sono scelte e modulate secondo la causa specifica allo scopo di rimuovere l’ostacolo, riallineare gli assi visivi, correggere la posizione anomala del capo e del collo, ripristinare una corretta visione delle immagini e recuperare la capacità visiva.
Molto importante è la sua diagnosi precoce poiché prima viene riconosciuto e trattato, migliori sono i risultati.
Insieme ai genitori, s’intraprende il percorso più idoneo per il bambino rispettando ed inserendo la terapia tra le sue abitudini in modo da essere più facilmente accettate e seguite. L’occhio pigro non recupera da solo. Qui a Villa Verde lavoriamo con le ortottiste Michela Carluccio e Sara Chirivi’ ed in contatto con le altre figure professionali eventualmente utili al caso.
Quali sono gli strumenti per prevenire questa condizione?
Sensibilizzando tutti sull’argomento come in questa occasione. Sono spesso coloro che hanno a che fare con i bambini: genitori, nonni, famiglia, scuola, maestre, che tra i primi ne hanno il sospetto.
La valutazione del pediatra, primo interlocutore delle famiglie, che già esamina il senso della vista durante i bilanci della salute.
L’introduzione dello screening dell’ambliopia che di solito si esegue intorno ai 3 anni nella scuole materne, ne ha ridotto l’incidenza.
La visita oculistica in età pediatrica è il principale strumento di prevenzione impiegando tests e metodi specifici utili alla diagnosi precoce e alla scelta terapeutica.
Quando sottoporre i bambini a visita oculistica?
Sempre, a qualsiasi età, in tutti i casi sospetti e se c’è familiarità per patologie oculari.
Non occorre aspettare che il bimbo sappia leggere, né che sia abbastanza grande per collaborare.
Abbiamo disponibilità di tests e metodi specifici che ci permettono di capire il problema fin da quando sono neonati e a prescindere dal loro grado di collaborazione.
Il riconoscimento tempestivo e la possiblita’ di intraprendere la terapia precocemente è fondamentale per ottenere i risultati migliori.
Generalmente una prima visita viene effettuata a tutti i neonati, successivamente dopo i 6 mesi, poi tra i 3-4 anni e prima di accedere alla scuola elementare. Tale calendario di massima viene adattato al singolo caso.
Oggi l’uso del tablet, TV tra i bambini è sempre più diffuso, quali sono le implicazioni?
Rispetto al passato, le abitudini stanno rapidamente. I nostri figli vivono uno stile di vita più sedentario ed utilizzano Pc, smartphone e tablet anche nel tempo libero cominciando molto in età molto precoce.
Sono sempre più frequenti tra bambini ed adolescenti, i sintomi di affaticamento visivo dovuti all’uso protratto, quali vedere male anche con le lenti in uso, sdoppiamento, bruciore, arrossamento, secchezza degli occhi, dolenzia dei muscoli del collo e della schiena dovute alle posture viziate.
Senza addentrarci sui contenuti, il loro uso eccessivo se non esclusivo stimola solo l’esperienza visiva escludendo tutte le altre.
Il bambino ha bisogno di un’ampia scelta di sollecitazioni adeguate all’età, proprio perché il cervello è in crescita.
Rispettare la loro fisiologia (induzione del sonno, momenti dei pasti), evitando di indurre senza volere abitudini scorrette (es mangiare mentre si guarda il tablet, addormentarsi con i cartoni).
Alcuni studi riportano che la luce blu emessa da alcune tv, video e led di smartphone e tablet, aumenta la produzione di radicali liberi con conseguente stress e danno cellulare, favorito nei bambini ed adolescenti dalla trasparenza del cristallino che favorisce il passaggio di una quantità maggiore di radiazioni luminose nocive.
Ricordiamo che l’attività fisica, il movimento, specie all’aria aperta oltre ai benefici sul rilassamento della tensione muscolare e sulla postura, favorisce la produzione della dopamina un neurotrasmettitore che regola la trasmissione delle immagini e contrasta l’accrescimento del bulbo oculare, che quando eccessivo è causa di miopia.
Quali consigli si possono dare ai ragazzi e ai genitori per un corretto uso del PC?
Sia durante lo studio che per l’uso dei dispositivi video è importante posizionare la fonte di lettura davanti a se con una giusta inclinazione per favorire la focalizzazione delle immagini; studiare alla scrivania seduti con la sedia alla giusta altezza per una corretta postura; buone condizioni di luminosità sia nell’ambiente che sulla scrivania impiegando una fonte luminosa posizionata dal lato opposto alla direzione di scrittura. Tenere il capo ad una distanza minima di 30-40 cm dal testo: la dimensione ridotta degli schermi a distanza ravvicinata, l’uso protratto, la presenza di difetti visivi, sono fattori che amplificano l’affaticamento. Pause di circa 15 min ogni ora, allentano la tensione muscolare nervosa. Durante le pause distogliere la vista dallo schermo e guardare lontano per rilassare i muscoli oculari, del collo, delle spalle e delle gambe e riposizionarci adeguatamente. L’uso di tablet , pc, può essere considerato, specialmente nei più piccoli, più come occasione di premio che come passatempo dovuto. Alcuni ricercatori rimandano l’uso dei video nei bambini dopo i tre anni.
Quali le prossime attività del Servizio di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo della Casa di Cura Villa Verde?
Oltre l’attività clinica e chirurgica, organizziamo periodicamente corsi di aggiornamento dedicati agli oculisti, ortottisti ed ottici medici di base e pediatri.
Anche quest’anno in collaborazione con la UIC di Reggio Emilia apriremo le giornate di prevenzione gratuita i per i bambini ed per la prevenzione della cataratta, maculopatia e glaucoma nell’adulto
Abbiamo programmato degli incontri di sensibilizzazione aperti al pubblico.
Continua negli ambulatori di Villa Verde la raccolta delle montature di occhiali in disuso in collaborazione con il Lions Club per i paesi poveri