Sciatori “Non” della domenica

Il titolo è un po’ provocatorio, perchè in fondo se non siamo sciatori professionisti/agonisti, direi che tutti coloro che praticano lo sci nel fine settimana si possono considerare “sciatori della domenica”, con tutti i rischi annessi. Già partire il sabato mattina o la domenica presto per poi incolonnarsi in autostrada sia all’andata che spesso nel ritorno, stanchi, può essere pericoloso. Consigliabile sarebbe la settimana bianca, ma con quale costo? Non tutte le famiglie possono permetterselo di questi tempi.

Code al noleggio attrezzature, code agli impianti di risalita, intralci sulle piste, code nei rifugi… che stress. E poi la maggioranza delle persone predilige località famose, quando basterebbe informarsi di più e scegliere certe vallate meno alla moda. Io che da circa 60 anni vado per montagne mi vanto di conoscere molti posti dell’arco alpino italiano più Svizzera e Austria, vi posso indicare ad esempio la Val d’Ultimo vicino a Merano con ottimi impianti utilizzati anche dagli sciatori della nazionale, ma potrei indicare altri posti.

 

Come proteggersi?

Fino a qualche anno fa era consuetudine fare un periodo di preparazione atletica finalizzata allo sci; oggi sinceramente conosco pochi che la fanno e ovviamente questo porta a dei rischi in chi più o meno giovane si cimenta sulle piste: dalle lesioni legamentose delle ginocchia, più o meno gravi, alle lussazioni, alla frattura in varie sedi… Avere tonicità muscolare adeguata può ridurre i rischi traumatologici. Gli spericolati rischiano ferite, traumi cranici, e a volte ben altro, come la cronaca ci narra. Chi pratica il fuori pista poi mette a repentaglio si la propria incolumità ma anche quella degli altri per potenziali slavine o valanghe provocate da tale attività. Un noto avvocato reggiano, grande appassionato di sci, scrisse un volumetto già negli anni ’70 sule norme comportamentali e di diritto durante le attività sciistiche. Purtroppo non è stato molto letto, ma andrebbe fatto.

Come vestirsi e alimentarsi

Molto importante è ovviamente l’attrezzatura, non è il mio campo, ma anche qui non si può rischiar o improvvisare e bisogna farsi consigliare dagli esperti. Ci sono casi di ipotermia da non adeguato abbigliamento. Bisogna idratarsi, come in tutti gli sport, adeguatamente e ovviamente alimentarsi in modo corretto senza appesantirsi troppo.

 

Quali sono i vantaggi dello sci alpino?

A livello muscolare lavorano tutti i muscoli del corpo, quadricipiti, polpacci, glutei, addominali, spalle ecc….

Migliora l’equilibrio, la coordinazione motoria, l’agilità del soggetto, la concentrazione, fornisce un senso di libertà e benessere, se le piste non sono affollate. Si piò praticare dall’età scolare, ovviamente con maestri, e fino ai 50-60 anni se si è in buona salute.

 

Quali invece dello sci di fondo?

Lo sci di fondo esercita il sistema cardiovascolare, migliora la resistenza e la frequenza cardiaca, agisce anch’esso sull’equilibrio e la coordinazione motoria. Lo sforzo muscolare è più regolare e può essere modulato più facilmente.

Si può praticare anche in età medio-avanzate se si è in condizioni di salute buone. Vi consiglio una pista appena superato il passo dell’Abetone, venendo da Modena, immersa nelle betulle, o in alternativa un magnifico percorso sull’Alpe di Sciusi in Val Gardena, con panorami mozzafiato sulle Dolomiti.

 

CONTROINDICAZIONI GENERALI

Tutte quelle relative a una visita sportiva non superata, patologie cardiache non controllate, severe ipertensioni, insufficenze respiratorie croniche, malattie metaboliche non in compenso, malattie ematologiche e neoplastiche medio avanzate. Gravidanze specie nel primo e ultimo trimestre, bambini sotto i 18 mesi, chi soffre veramente di asma da freddo e da esercizio fisico.

 

Concludendo…

Quindi: preparazione fisica generale adeguata, controllo medico preventivo, abbigliamento adeguato, buon senso, essere consci dei propri limiti, non strafare per non mettere a repentaglio la propria e altrui salute.