Il caldo torrido dell’estate quando si prolunga per più di 48 ore con elevato grado di umidità e non si attenua neppure nelle ore notturne può mettere in pericolo la nostra salute. L’organismo deve mantenere una temperatura costante, risultato dell’equilibrio fra produzione e dispersione di calore sotto il controllo centrale dell’ipotalamo che riceve informazioni da sensori localizzati in tutto il corpo. Uno dei meccanismi principali che viene attivato in corso di incremento della temperatura corporea è la eliminazione del calore con la sudorazione. Gli anziani, che hanno meccanismi di compenso scarsamente efficienti, vanno incontro più facilmente a disidratazione e riacutizzazione delle loro patologie croniche. L’adozione di provvedimenti di prevenzione e di cura nei loro confronti è in grado di ridurne il tasso di morbilità e di mortalità.
Quali sono le persone più colpite?
Coloro che hanno un’età superiore a 75 anni o che assumono più di 4 farmaci al giorno, che soffrono di cardiopatie, malattie respiratorie, insufficienza renale cronica, diabete, demenza, malattie psichiatriche o neurologiche e coloro che non sono autosufficienti.
Quali sintomi può generare un’ondata di calore?
L’organismo dà alcuni segnali che vanno identificati quando sono ancora lievi: astenia, affaticamento per le attività abituali, polso tachicardico o rallentato e filiforme, cute calda , capogiri , cefalea, crampi , nausea, sonnolenza o irrequietezza. Se questi sintomi vengono misconosciuti e non vengono precocemente trattati si aggravano in modo insidioso. L’anziano infatti, che avverte poco il segnale della sete, va incontro a disidratazione, fatica a mantenere costante il bilancio idroelettrolitico e non riesce a dissipare il calore con conseguente incremento della temperatura corporea anche oltre i 40° C. L’interessamento del sistema nervoso centrale dallo stato confusionale può giungere al coma irreversibile. A livello cardiovascolare si possono verificare ipovolemia, ipotensione e aritmie. Frequente è l’insufficienza renale acuta.
Che differenza c’è fra colpo di sole e colpo di calore?
Il colpo di sole si verifica per esposizione prolungata ai raggi solari e si manifesta con incremento della temperatura corporea , eritema cutaneo, vasodilatazione, cefalea e ipotensione. Il colpo di calore non richiede l’esposizione al sole e colpisce generalmente persone che soggiornano in ambienti molto caldi e poco aerati, che hanno difficoltà a bere, che non si muovono in modo autonomo, che non attivano con prontezza i meccanismi fisiologici di controllo della temperatura. Entrambi possono rappresentare una emergenza medica.
Quali comportamenti adottare per fare prevenzione?
-Utilizzare le stanze meno calde della casa e quando possibile utilizzare condizionatori e deumidificatori per mantenere umidità e temperatura adeguate. La percezione della temperatura da parte del nostro corpo è in relazione al tasso di umidità relativa dell’aria: maggiore è l’umidità maggiore è la temperatura percepita. Esistono tabelle come la Heat index che stimano i rischi a cui va incontro il nostro organismo quando aumentano la temperatura e l’umidità.
-Indossare abiti leggeri di lino o di cotone perchè permettono una maggiore traspirazione e privilegiare indumenti di colore chiaro perché respingono i raggi solari.
-Adottare una alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di cibi grassi o zuccherati
-Bere almeno due litri di acqua al dì (esclusi coloro che soffrono di ritenzione idrica); non assumere bevande alcooliche né gelate.
Quali differenze ci sono fra ventilatori e condizionatori?
I ventilatori muovono solo l’aria, abbassano la temperatura percepita ma non la temperatura reale . Possono essere di aiuto fino a temperature di 32 ° C . Per temperature superiori sono preferibili i condizionatori che abbassano la temperatura e l’umidità. Bisogna ricordare che i condizionatori necessitano di essere ripuliti costantemente perché possibili depositi di polvere e batteri.
A domicilio come assistere una persona che sta male per il caldo?
Come primo provvedimento bisogna trasportarla in un luogo fresco , misurarle la temperatura corporea, somministrarle acqua fresca ( non gelida che determina vasocostrizione e riduce la traspirazione), farle spugnature fresche sul corpo. Non somministrare farmaci come il paracetamolo ( tachipirina) o l’ac. Acetilsalicilico ( aspirina). Chiamare i soccorsi se la sintomatologia non recede.
Ci sono farmaci che possono ridurre la resistenza al calore?
Si , molti. I più usati dagli anziani sono i diuretici e i lassativi che facilitano la disidratazione, i betabloccanti che riducono la responsività cardiovascolare , alcuni farmaci psicoattivi che alterano la regolazione del calore a livello ipotalamico o ne riducono la percezione. E’ buona norma all’inizio dell’estate consultare il proprio medico per decidere eventuali modifiche transitorie della terapia in corso. Fare inoltre attenzione a custodire i farmaci in ambienti freschi evitando l’ esposizione ai raggi solari.